Gli intarsi dentali sono un esempio di uso di tecnologie minimamente invasive  in odontoiatria. Quando un dente viene distrutto in maniera importante dalla carie, oppure quando la superficie risulta seriamente usurata, spesso ricostruire la parte mancante con una semplice otturazione non è più possibile.

L’alternativa in questi casi è ricoprire il dente con una corona completa che può garantire una estetica e una funzione adeguata. Per “riparare il dente” in questo caso, purtroppo, si deve utilizzare anche la parte sana del dente che verrà assottigliata e poi  anch’essa ricoperta.

Esistono ora però delle eccellenti alternative di ricostruzione, che permettono di mantenere integra la parte sana del dente, garantendo la stessa funzione ed estetica di una corona: la ricostruzione con “intarsi dentali”.

Gli “intarsi” sono corone parziali, estetiche, in grado di ricostruire il dente, sia nei settori anteriori (faccette in ceramiche e/o di silicato di litio) che posteriori (onlays in ceramica e/o di silicato di litio), in modo praticamente invisibile.

I tempi di realizzazione sono più rapidi di quelli di una corona tradizionale: non è necessaria la preparazione di un provvisorio e grazie all’uso della tecnologia digitale i tempi di lavorazione si riducono

Queste corone parziali estetiche vengono cementate con sistemi adesivi resinosi, garantendo una durata nel tempo e una assenza di sensibilità postoperativa.

Risparmiare dente sano non va inteso come semplificazione del lavoro,  che anzi richiede una notevole perizia e precisione in tutte le fasi, dalla “limatura” alla fase finale dell’”incollaggio”.
Lo scopo è quello di un notevole risparmio biologico e di una ottimale ricostruzione anatomica del dente.

A cura di  Prof. Marco Ferrari, Dott. Edoardo Ferrari Cagidiaco